Proiettili trovati in Iraq non erano armi distruzione di massa Non è un agente neurotossico la sostanza contenuta nei proiettili di mortaio scoperti dai militari danesi fonte: La Gazzetta del mezzogiorno - 19 gennaio 2004
Iraq: Blair, Possibile che le armi proibite non si trovino Londra, 11 gen. - (Adnkronos) - Il primo ministro britannico Tony Blair ha ammesso oggi che e' possibile che non vengano trovate le armi proibite del deposto regime iracheno. ''In un paese grande il doppio del Regno Unito, non e' impossibile che non si trovino i nascondigli delle armi di distruzione di massa'', ha detto in un'intervista alla Bbc.
L'opinione
Le “balle spaziali” di Bush! L'incapacità dei nostri governanti fa ricadere quelle “balle” su di noi
di Giovanni Gelmini
Per noi che stiamo alla finestra, le “balle spaziali” del presidente americano sono ben visibili. Solo chi è abbacinato dal mito americano non riesce a vedere che il modello sociale di questo paese traballa. Le sue contraddizioni stanno sviluppando grandi fasce di povertà, con la conseguente diffusa insicurezza sociale. La libertà è molto spostata verso l'arroganza del potere ed è ancora vivo il concetto base del far west: farsi giustizia da sé, con l'impiccagione del sospetto al primo albero che si incontra.
Tra le tante balle di Bush c'è sicuramente quella che è stata presentata come forte motivazione per la guerra in Iraq: le armi di distruzione di massa. Gli ispettori dell'ONU erano, secondo la propaganda della Casa Bianca, degli incapaci. Allora cosa sono i loro generali? Anche l'ultimo annuncio: il ritrovamento di 36 proiettili di mortaio con liquidi urticanti, seppelliti da 10 anni nel deserto, è una bufala; si tratta solo di normali proiettili. Allora è per questo che si doveva scatenare una guerra che ha solo reso più forte il terrorismo e più povero il mondo?
Intanto la crisi americana la paghiamo noi attraverso un dollaro sottovalutato e un euro alto, che mette in difficoltà le nostre esportazioni. L'incapacità dell'Europa di rendersi meno dipendente dalle tecnologie “made in USA” la pone in grande difficoltà. Gli investimenti sono troppo bassi, specialmente in Italia, e questo non è un traino per la nostra ricerca che ha difficoltà a svilupparsi e manca di uno sbocco per creare applicazioni all'interno del nostro sistema economico. Nel frattempo la Cina e i paesi del terzo mondo rafforzano le loro tecnologie. La Cina si sposta anno dopo anno verso l' high-tech e diventa diretta concorrete delle nostre imprese più avanzate. Ma per i nostri governanti i veri problemi restano le toghe rosse e non mandare Rete4 nello spazio a cercare i vantaggi promessi dal loro idolo Bush.
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